"Drivers Eyes" è il tuo primo album solista in trent'anni.
Come mai ci hai messo tanto?
Qualche volta le cose succedono quando devono succedere.
Non è sempre facile quanto sembra ottenenre un contratto per fare
uscire un disco, ci è voluto del tempo. Ho infatti cominciato a
lavorare a questo disco qualche anno fa, ma poi dell'accordo che pensavo
di avere non se ne è fatto più niente. Così ho dovuto
accantonare l'ìidea per un po' di tempo. Poi ho fatto uno sforzo
per riattivare il tutto e ci sono riuscito. Penso che adesso, con tutto
quello che è successo, l'album sia migliore di quanto lo sarebbe
stato se fosse uscito qualche anno fa. Penso sia più ricco e più
informato dell'esperienza della vita, quindi credo che l'attesa sia stata,
alla fine, una cosa positiva.
Quindi l'album contiene anche brani vecchi?
Beh, non sono così vecchi. Quello che intendevo dire è che
stavo progettando questo disco da un po' di tempo e sapevo quali brani
includervi. Ma la maggior parte dei pezzi sono stati completati di recente,
i testi e cose simili. Quindi è un po' misto, qualche brano non
è nuovo, altri lo sono in parte.
Quanto tempo sono durate le registrazioni?
Non è stata una cosa continua. Come ti dicevo, ho cominciato e
poi mi sono fermato un po'. Direi comunque fra i sei e i sette mesi. Ma
non di continuo: il tempo effettivo che sono stato in studio, poiché
ho cercato di lavorare con efficienza, non è stato così
lungo come si potrebbe pensare. Sapevo quello che volevo fare. Non era
questione di sperimentare o cose del genere, quindi una volta ottenuto
del tempo in studio mi sono messo a lavorare. Naturalmente c'è
sempre spazio per la spontaneità e le cose che non sono progettate.
Ma in generale sapevo quello che volevo fare ed è così che
l'ho fatto.
...So che hai registrato una nuova versione di "Talk To the Wind" con
Michael Giles alla batteria e Steve Hackett a chitarra e voce. Come mai
non è sul disco?
Perché è stata fatta per Steve, era qualcosa che voleva
fare lui. Ci siamo divertiti molto. Noi abbiamo completato il brano e
adesso dipende da Steve cosa vorrà farne, poiché non era
un brano mio, ma suo. Spero che sarà pubblicato perché sono
molto contento della mia parte di flauto. Sì, direi che è
una versione molto bella. È stato bello lavorare con tutti, di
nuovo con Mike Giles e naturalmente con Steve.
Guardando il booklet del tuo album si vede una canzone chiamata "Intro"
che, da quanto si legge, doveva includere la partecipazione di Robert
Fripp e Greg Lake, ma il pezzo in realtà non c'è.
Era solo un'idea. Quell'ultima pagina mostra quanto spiegavo prima: ogni
sovraincisione è stata pianificata, e man mano che ne completavamo
una cancellavo il nome. Quella a cui ti riferisci è un'idea che
avevo avuto: mi sarebbe piaciuto avere Robert e Greg suonare qualcosa
in apertura, ma non se ne è fatto niente. So che la cosa può
sviare chi legge il booklet, ma non ci sono nell'album.
...Da quanto tempo conosci Steve?
In effetti io e Steve ci conosciamo da un bel po' di tempo, prima ancora
che lui entrasse nei Genesis. In realtà credo risaltga ai primi
tempi dei King Crimson. Avevo incontrato Steve e l'amicizia è rimasta
da quei tempi lontani nonostante ci siano stati lunghi periodi in cui
abbiamo perso ogni contatto. Però è un buon amico ed è
stato bello lavorare con lui, finalmente. Ho sempre avuto un grande rispetto
per il suo modo di suonare ed è anche una brava persona, un grande
amico.
Quando Steve ti ha chiamato per suonare "Los Endos" in "Genesis Revisited"
era la prima volta che facevate qualcosa insieme?
Sì. Anche se in realtà non abbiamo suonato insieme su quel
brano in particolare. Ho fatto le mie parti qui a New York mentre Steve
era a Londra. Era un brano difficile, ho dovuto suonare il sax e il flauto
con molta velocità, e l'ho fatto in tempo reale, non ho rallentato
il brano o cose del genere. Comunque era la prima volta. E' stata una
bella sfida, e infatti abbiamo fatto anche qualche concerto dal vivo dove
c'era anche John Wetton.
Hai preceduto la mia prossima domanda: cosa puoi dirci del tour giapponose,
ed avevi mai suonato con gli altri musicisti?
No, era la prima volta con tutti. Abbiamo fatto le prove, avevamo solo
una settimana per imparare il nuovo materiale! Sfortunatamente il tour
giapponese è stato molto breve, solo quattro serate. Quando stavamo
finalmente diventando molto bravi abbiamo dovuto rifare le valigie e tornare
a casa. Ci siamo divertiti un sacco, è stato bellissimo suonare
insieme a John e Steve. Non so se lo rifaremo, a me piacerebbe tanto,
sarebbe grandioso.
Conoscevi già il materiale dei Genesis?
No, solo alla lontana. Era assolutamente nuovo per me, dovevo impararlo.
E' stato divertente imparare materiale nuovo.
Che mi dici invece della tua collaborazione per il brano "Darktown"?
Sono andato in Inghilterra per fare quel brano insieme a Steve. Mi piaceva
il brano e l'atmosfera che creava. Mi associavo anche al testo, che riguarda
il sistema delle scuole inglesi del dopoguerra. Mi sono divertito a mettere
le parti del sax, un misto fra il gemito del sassofono astratto e quello
alto e nero. Mi sono divertito e sono contento del risultato. E' una bella
canzone ed è sempre bello lavorare insieme a Steve.
Un'ultima domanda riguardo Steve: avete mai pensato di scrivere qualcosa
insieme?
Sì. In effetti ne abbiamo parlato per l'album "Drivers Eyes". C'era
la possibilità di una collaborazione per un testo, ma poi non se
ne è fatto niente. Mi piacerebbe tanto, perché reputo Steve
un grande compositore anche per quello che riguarda i testi. Se a lui
farà piacere, sono più che disposto.
Sei l'unico
musicista che ha fatto soggezione alla leadership di Robert Fripp in trent'anni
di King Crimson. Addirittura hai scritto più brani di lui nel primo,
leggendario album. Allora la tua decisione di lasciare la band sembrò
strana. Puoi spiegarci le tue ragioni, anche se è passato così
tanto tempo?
È vero, non c'era un leader in quella band, tutti davamo il nostro
contributo. Dopo la mia partenza Robert prese le redini della band. Non
so, fu una decisione affrettata e forse, penso, non avevo la maturità
necessairra per comprendere quello che stava succedendo alla band. Stavamo
diventando molto famosi ed anche molto in fretta, e forse questo creava
dei problemi. Ma non c'erano disaccordi musicali o cose del genere. Fu
una decisione irrazionale e purtroppo ormai è così che stanno
le cose.
Scrivesti le musiche per "In The Court of The Crimson King" e "Talk
To The Wind" mentre eri nella band, o le avevi composte prima da solo?
Le ho composte insieme a Peter Sinfield ma non ricordo esattamente quando.
Comunque avevo scritto "Talk To The Wind" prima della formazione del gruppo,
e Peter ed io scrivemmo "In The Court Of The Crimson King" mentre eravamo
nella band. Poi la band prese il nome dalla canzone. Ma sicuramente quella
canzone l'abbiamo scritta insieme nella sua interezza. C'erano brani nel
primo album dei Crimson nati da improvvisazioni, ma quel brano è
mio e di Peter.
Un paio di anni fa è stato pubblicato un bellissimo cofanetto
chiamato "Epitaph". Cosa ricordi dei primissimi concerti dei King Crimson?
Quello che più mi inorgoglisce del cofanetto sono in particolare
il terzo e quarto CD (in realtà disponibili solo nella limited
edition acquistabile solo per posta, poiché la versione ufficiale
conteneva solo due CD - n.d.r.), non so se i tuoi lettori li hanno sentiti,
poiché contengono le improvvisazioni del gruppo, che era uno degli
elementi più forti della band che invece non si intuisce bene nel
primo album "In The Court Of The Crimson ùKing". Con "Epitaph"
puoi avere un'idea di quello che facevamo dal vivo. Ci sono alcune improvvisaizoni
stupende e, anche se la qualità delle registrazioni lascia un po'
a desiderare, la qualità della musica ed il modo in cui è
suonata è evidente. A mio avviso è quello che è molto
importante, più che le versioni dal vivo delle canzoni più
strutturate. Con le improvvisazioni ci si rende conto della bravura della
band. Quando lasciai i King Crimson probabilmente non mi ero reso conto
del calibro della band. Adesso l'ho capito…
Hai ascoltato gli album pubblicati dai King Crimson dopo la tua partenza,
e cosa ne pensi?
Non conosco tutto il materiale che hanno pubblicato, ma è evidente
che sono andati in una direzione dove l'influenza di Robert si sente di
più. C'è del materiale molto buiono, come ad esempio "Starless
And Bible Black". Non conosco ogni brano di ogni album, ma quel che è
certo è che hanno un suono ed una indentità molto particolare.
...Ora che hai cominciato la tua carriera solista hai in cantiere nuovi
album per conto tuo?
Sì, assolutamente, voglio sfruttare lo slancio che ho e fare quello
che devo fare, e cioè musica. L'avevo dimenticato per un po' di
anni… Voglio fare altri album, ed anche produrre dischi di altra gente.
Infatti ho prodotto un album di un mio amico che si chiama Park Stickney,
suona l'arpa ed ha anche suonato nel mio album. Voglio fare questo tipo
di cose.
(trascrizione e traduzione di Stephen Tonna Lowell)
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