Genesis

The Way We Walk Live In Concert

Gut Vision VSLD10484

Land Of Confusion, No Son Of Mine, Driving The Last Spike, Old Medley (Dance On A Volcano, The Lamb Lies Down On Broadway, The Musical Box, Firth Of Fifth, I Know What I Like, That’s All, Illegal Alien, Follow You, Follow Me), Fading Lights, Jesus He Knows Me; Dreaming While You Sleep, Home By The Sea, Hold On My Heart, Domino (The Domino Principle [Phils’ Intro], In The Glow Of The Night, The Last Domino), The Drum Thing, I Can’t Dance, Tonight, Tonight, Tonight, Invisible Touch, Turn It On Again.

Se il primo DVD dei Genesis è stato circondato da una enorme confusione (fino a qualche giorno prima della pubblicazione sembrava che dovesse chiamarsi “In The Beginning”, poi all’improvviso diventò “Songbook”), anche il secondo non ha scherzato e, a parte un prevedibile ritardo di pubblicazione (la data iniziale del 5 novembre è slittata al giorno 26), il titolo che era stato inizialmente annunciato (“Live 1992 / The Greatest Hits”), si è trasformato in un più semplice “The Way We Walk”. Quel che è peggio, la notizia iniziale secondo cui il DVD avrebbe contenuto anche tutti i videoclip della band, si è rivelata infondata, dato che il DVD, pur restando doppio come previsto, contiene soltanto il concerto della Earl’s Court già apparso su VHS e laser disc col titolo “The Way We Walk”.

Sarebbe però semplicistico dire che questo DVD (di cui la Gut Vision mi ha gentilmente inviato un promo) è una copia in digitale del concerto che già conoscevamo. Si tratta infatti di un DVD che, al di là dei contenuti bonus di cui andremo a parlare fra poco, offre notevoli caratteristiche. La cosa più interessante è ovviamente la possibilità di guardare lo spettacolo da diverse angolazioni. Per sfruttare oggi questa tecnologia, i Genesis registrarono all’epoca diversi concerti della Earl’s Court (e questo lo si capiva anche dal fatto che sono presenti sia “Dreaming While You Sleep” che “Driving The Last Spike”, mai suonate entrambe in quella serie di concerti della Earl’s Court), ma soprattutto impiegarono ben sedici telecamere. Quello che ci consente oggi la tecnologia DVD, è scegliere l’angolazione che preferiamo fra quattro, una sola delle quali rappresenta il mix definitivo; le altre tre opzioni si soffermano dunque magari su musicisti solitamente meno tartassati dalle telecamere, come Tony o Chester, oppure su suggestive angolazioni laterali o dall’alto, che consentono di apprezzare meglio tutto l’imponente impianto luci e l’incredibile massa di gente.

Questo non vuol dire che se uno, per ipotesi, volesse guardare tutto il concerto dalla posizione di Banks potrebbe farlo. Ma certamente potrà togliersi delle curiosità che, senza questo DVD, sarebbero rimaste insoddisfatte.

Poi c’è il suono. E qui va detto che, sebbene io non sia in possesso di particolari diavolerie, ma semplicemente di un ottimo televisore stereo, la qualità del suono è stupefacente (il retro copertina parla di remix 5.1 surround). Sono presenti tre diverse opzioni di suono (la mia preferita è la numero due), l’ultima delle quali è veramente curiosa: praticamente è possibile vedere tutto le spettacolo sentendo in diretta i commenti di Tony, Phil e Mike! Chiaramente per rendere udibili le parole dei tre l’audio musicale è stato abbassato e ovattato, ma è sicuramente un qualcosa in più di cui comunque potranno giovarsi solo gli inglesi (per noialtri, sarà prevalentemente incomprensibile).

I contenuti bonus consistono essenzialmente in una serie di interviste a Tony, Phil e Mike (come sempre le parole più interessanti vengono da Tony, che si aiuta con il suo sintetizzatore per spiegare varie parti delle canzoni) e in una serie di diapositive d’epoca inedite. Queste ultime sono accompagnate da due versioni accorciate e strumentali (quindi inedite) di “Way Of The World” e “Living Forever”, due delle poche canzoni dell’album “We Can’t Dance” che non furono suonate in tour. C’è, per finire, la possibilità di vedere riprodotto integralmente il tour programme originale.

Ma, permettetemelo, questo DVD è forse un’ulteriore occasione per ammettere quanto i Genesis del 1992 fossero straordinari. Un qualcosa che non è mai stato loro riconosciuto appieno, specie qui in Italia, dove siamo sempre rimasti (un po’ pateticamente) aggrappati al ricordo dell’era Gabriel. Bene, a riguardare oggi questo concerto, al di là della scelta di alcune canzoni, sicuramente discutibile, non possiamo che inchinarci di fronte a tanto feeling e a tanta potenza strumentale. La press release dice che i Genesis erano al picco della loro carriera, e questo è condivisibile, se non sul piano creativo, senz’altro su quello commerciale e su quello tecnico. La band stava concludendo un tour di 56 date negli stadi, ed aveva già suonato davanti a tre milioni di spettatori; nonostante questo era ancora al top della forma. E, in quanto alle emozioni, andatevi a riascoltare l’ “Old Medley” o “Fading Lights” e ne riparliamo…

Mario Giammetti