Questa
è la recensione di Simone Mazzilli per il libro di Mario Giammetti.
MARIO
GIAMMETTI, Peter Gabriel - Il Trasformista,
Arcana, 192 pagine
- UN LAVORO DI GRUPPO
«La compilazione di questo libro è stata una sorta di
work in progress cooperativo». Questa l'introduzione di Mario al
suo nuovo libro (il terzo, dopo i bellissimi Genesis Story del 1988 e Genesis
- Discografia 1968-1993). E infatti nell'elenco dei ringraziati, oltre
a un cospicuo numero di duskiani, ci sono alcuni dei maggiori conoscitori
dell'arte di Gabriel, tra collezionisti, musicisti, esperti in senso lato.
La cosa costituisce per noi lettori e collaboratori di Dusk un grande motivo
di orgoglio: Mario è senz'altro un giornalista con una capacità
fuori dal comune di organizzare e raccogliere informazioni e per far ciò
si è avvalso della stessa tecnica che usa per fare un numero di
Dusk. Parte dalla sua esperienza e la integra con quella dei collaboratori,
con l'umiltà e l'intelligenza di chi non si sente un onnisciente
in una materia della quale è comunque uno dei maggiori esperti al
mondo. Questo fa de "Il Trasformista" un libro di Mario: la sua pignoleria
e la sua passione, il suo essere, sempre con discrezione e umiltà,
un punto di riferimento per fans e "ricercatori".
- LA BIOGRAFIA DI MARIO
Dopo un prologo giustamente stringato sui primi anni della vita di
Peter e sull'esperienza nei Genesis, inizia dal 1975 la biografia vera
e propria. La dovizia di particolari è veramente pregevole. Invece
delle noiose elencazioni di partecipazioni o date di uscita, Mario traccia
una rotta nel cammino artistico di Peter attraverso gli incontri, le diverse
esperienze che lo hanno segnato (dai viaggi in Africa alle terapie di gruppo).
Molte volte si tratta di notizie che vengono pubblicate per la prima volta
(ad esempio le collaborazioni tra il 1975 e il 1976 con Ant Phillips, Collins,
Rutherford, Percy Jones ecc.: altro che "coltivare
cavoli e fare bambni!"). Di ogni canzone è citata non solo la
data di uscita, ma anche (importantissimi) la data e il luogo di registrazione,
i musicisti. In questo modo si ha un quadro veramente esaustivo di Peter
uomo, che non è solo un musicista! La proverbiale discrezione di
Mario è una garanzia che la descrizione dei fatti risulti molto
accurata e precisa, senza mai scivolare nel frivolo o nel pettegolezzo.
L'autore però non manca di prendere posizione laddove è l'aspetto
artistico a essere considerato. Tutti i brani sono commentati e criticati.
Rispetto a Genesis Story Mario ha sicuramente acuito il proprio orecchio
critico (rimanendo comunque coerente coi giudizi che diede allora), e quindi
le recensioni dei dischi sono molto stimolanti, anche per chi ne conosce
a memoria ogni nota. Brevi capitoli a sé vengono dedicati ad altrettanti
argomenti che sono sempre stati un punto interrogativo della carriera del
nostro, che in questo modo vengono chiariti: si tratta di quelli dedicati
all'Experience Park, al film di The Lamb Lies Down On Broadway, e al personaggio
di Mozo.
- I CAPITOLI DI LUCA, STEFANO E MARCELLO
Terminata la biografia, Mario passa la palla a Luca Benporath, che
cura un eccellente capitolo di grandissimo rilievo storico. Una elencazione
pressoché completa dei concerti di Peter, con la scaletta e le variazioni
della medesima relative a ogni tour. Il lavoro è pregevole, se pensiamo
anche al fatto che soprattutto tra il 1982 e il 1983 la scaletta si modificava
di continuo. Anche qui non è solo un elenco: brevi e mirati commenti
contribuiscono a presentare il miglior quadro dell'attività live
di Peter mai pubblicato. Inizia infine la parte discografica, curata dallo
stesso Mario. Anche qui ci limitiamo a notare la completezza che, specie
nella sezione dedita ai singoli, alla bibliografia e alla videografia è
davvero notevole. Due sezioni della discografia, però, sono curate
rispettivamente da Stefano Tucciarelli e Marcello Cirese.
Stefano si prende la briga di orientarsi nel complicatissimo labirinto
delle collaborazioni e partecipazioni del nostro. La sezione si suddivide
in partecipazioni, produzioni, session, campionamenti e addirittura cover
versions, per un totale di circa 150 titoli! Un lavoro gigantesco e importante,
di solito trascurato nelle discografie: la più vasta mappa di partecipazioni
mai tracciata.
Marcello, infine, si incunea nel mondo delle registrazioni sotterranee,
i bootlegs. Umilmente premette che un elenco del genere «è
soggetto a continue revisioni»: noi, vista la portata delle notizie
fornite, ne dubitiamo. Mai si erano visti citare così tanti bootlegs,
dei quali si forniscono ogni sorta di notizie: brani contenuti, luogo e
data di registrazione, qualità sonora e addirittura paese di provenienza.
Di molti boots, inoltre, vengono forniti dettagli maniacali sulla tiratura,
sul colore del vinile, dell'etichetta, sui numeri di catalogo e sulla diffusione.
Se vi credete grandi collezionisti state alla larga da questa sezione!
- LE CONCLUSIONI
Il maggior pregio del libro di Mario è la completezza. E proprio
per questo motivo non entra in concorrenza con gli altri due testi fondamentali
della bibliografia italiana di Peter: il libro di Armando Gallo (che è
una specie di collage di citazioni di Peter, oltre che, essenzialmente,
un insieme delle fotografie tra le più belle mai scattate al nostro)
e il libro di Tommaso Ridolfi Sognando un mondo reale, un eccellente trattato
di "gabriologia" estremamente approfondito e intelligente, ma destinato,
come Tommaso spiega chiaramente nella prefazione, ai soli fans. Il libro
di Mario è un vero vademecum per ogni fan, un libro da
consultare quotidianamente per soddisfare una curiosità, scoprire
un retroscena, guardare un numero di catalogo. I neofiti possono avvicinarsi
alla lettura con grande tranquillità, perché si troveranno
di fronte, nella prima parte del libro, a una descrizione che non presuppone
una conoscenza preesistente. La seconda parte, invece, è quanto
di più completo e curato un fan si sia mai trovato davanti. E il
neofita, ne siamo certi, si sentirà enormemente stimolato dalla
lettura del libro ad avvicinarsi di più a Peter Gabriel.
(Simone Mazzilli)
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