La Banca dei Ricordi Genesisiani...

Ognuno di noi ha particolari ricordi legati all'alscolto della musica dei Genesis. Molti di questi sono ormai vaghi e sfocati, perché il tempo è passato e i nostri eroi hanno ormai alle spalle una carriera ultra-trentennale. Dusk, nelle sue pagine, ospita una bella rubrica, chiamata FEELINGENESIS, curata da Davide Ligonzo, dove molti dei lettori hanno raccontato il loro approccio alla musica dei Genesis.
In questa sede ci poponiamo di fare una cosa un po' diversa: intendiamo "chiamare a testimoniare" tutti coloro che ricordano di AVER INCONTRATO i membri del gruppo, di averci passato del tempo o semplicemente scambiato quattro chiacchiere... Chissà che non si riesca a scoprire un aneddoto inedito, una fotografia ingiallita, una registrazione satata fuori dalla fatidica soffitta... Certo, il tutto può sembrare un po' improbabile, ma non dimentichiamo, ad esempio, che nel 1972 i Genesis girarono mezza Italia portando in concerto il loro Nursery Cryme e che allora non erano certo le superstar un po' schive che sono oggi, ma al contrario si presentavano come giovanotti un po' timidi ma sempre gentili e disposti a passeggiare per le vie delle nostre città (ricordate? Watcher of the Skies è stata scritta da Tony e Mike seduti sul tetto di una casa di Napoli!).

Spremete le meningi! Andate a bussare al vostro vicino che vi aveva raccontato qualcosa ecc. ecc.... I vostri contributi (che siete pregati di inviare alla nostra e-mail) saranno pubblicati nel nostro sito e quelli più gustosi sicuramente troveranno posto anche sulla rivista.



Il primo contributo a questa nostra nuova rubrica ci è giunto da Claudio Salvi, che ringraziamo. Ecco il suo aneddoto, che risale al primo tour italiano della band (e qui accanto potete vedere una rara foto inedita di quel periodo)...

Nel lontano 1972 (anno nel quale i Genesis portarono in giro per l'Italia il loro Nursery Cryme), la band di Gabriel e compagni suonò al Palasport di Pesaro l'11 Aprile. Secondo quanto raccontato dal mio amico Carlo Betti, durante il check sound del pomeriggio la non perfetta acustica del Palazzo dello sport di Via Marconi- che già allora ospitava la partite dell'attuale Scavolini Basket - finì per spazientire non poco il pignolissimo Banks. Fu proprio Tony che per più di un'ora si spostò da una parte all'altra posizionandosi in varie parti delle tribune del vecchio hangar (allora ricavate mediante una fittissima trama di impalcature con tubolari Innocenti e tavole di legno che poteva contenere fino a 5.000 spettatori), sbuffando ed imprecando per il suono ridondante e per uno spiacevole effetto eco che finiva per rendere tutto il sound indistinguibile. I problemi, nonostante l'impegno di Tony, non si risolsero in quella sessione di prove, ma solo la sera con l'ingresso del numeroso pubblico. Pesaro era allora inserita nel grande circuito dei concerti perchè allora una tale Bizzocchi, organizzatore di concerti, volava spesso in Gran Bretagna e visitava club e pub inglesi per scovare nuove band. Fu così che, grazie ad un lungimirante assessorato alla cultura del Comune e allo stesso Bizzocchi, Gabriel e soci finirono a Pesaro. Ma nello stesso anno lo fecero anche i Traffic, i Soft Machine, Brian Auger e gli Oblivion Express ed altri.
Altro aneddoto curioso che il mio amico Betti non ha mancato di riferirmi su quel giorno con puntigliosa dovizia di particolari. Subito dopo il check sound pomeridiano (dunque poco dopo le 19), i "nostri", una volta fuori,  si diressero a piedi assieme ad un gruppo di tecnici e ad un codazzo di organizzatori locali e allo stesso Bizzocchi, verso il lungomare di Pesaro che dista appena un centinaio di metri dal Palasport per la cena.
Arrivati a metà di Viale Marconi, ove stazionavano varie compagnie del luogo, i Genesis notarono dei ragazzini (tra i quali gli amici del già citato Betti) che giocavano a pallone. Fu così che Banks, Rutherford e Gabriel si misero a giocare a football per più di dieci minuti con quei ragazzini in verità un pò sorpresi dai quei tipi così strani e con i capelli
lunghi. Subito dopo la partita (Rutherford fece anche un gol in una porta ricavata tra due alberi), i Genesis approdarono ad un ristorante pizzeria allora famoso e dal nome molto americano e poco inglese :"Ranch". Fu lì che fra pizze e birre e risate si creò il clima giusto per uno dei concerti più belli e affascinanti mai approdati su questi lidi.
La sera, manco a dirlo, fu un successo incredibile.


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